Safari a Ngorongoro

In Jeep dall’alba al tramonto alla ricerca dei Big Five

Dopo un’abbondante colazione a base di uova strapazzate (Scrambled Eggs), salmone affumicato e caffè non stavo nella pelle all’idea del mio primo Safari che sarebbe durato l’intera giornata. Abbiamo atteso alla reception del Lodge l’arrivo della guida a bordo del fuoristrada e finalmente dopo aver caricato i pranzi al sacco preparati dal Resort, eravamo pronti per partire.

Avremmo impiegato una ventina di minuti per arrivare all’entrata della riserva e durante il tragitto abbiamo fatto una sosta in un punto panoramico da dove era possibile ammirarla dall’alto. Lungo la strada è stato emozionante scorgere in lontananza qualche piccolo villaggio Masai ed anche qualche abitante (inconfondibili nei loro abiti rossi), tribù che vive principalmente tra Tanzania e Kenia.

Un edificio di accesso delimitava l’area di entrata al cratere, dove abbiamo atteso una decina di minuti prima di entrare. La jeep su cui eravamo aveva il tetto rialzato proprio per poter ammirare gli animali e per non perdermi nulla, per la maggior parte del tempo sono restata in piedi. La guida forniva informazioni sugli animali che avremmo trovato all’interno del cratere. Bufali, gnu, zebre, babbuini e leoni sarebbero stati facili da incrociare durante il safari, mentre riuscire a vedere i leopardi, che passavano molto più tempo sui pendii del cratere, sarebbe stato difficile.

Appena arrivati nel mezzo della savana ci siamo ritrovati circondati da miriadi di animali nel loro habitat naturale. Proprio cosi, liberi, ma pur essendo l’attrazione principale in realtà eravamo noi ospiti del loro territorio. Mi crea tristezza e rabbia vederli in un circo o imprigionati in gabbie negli zoo.

Il tempo all’interno della riserva scorre davvero velocemente. Gli animali abituati alla presenza dell’uomo non sembravano curarsene minimamente. Tra zebre, maschi di facoceri che lottavano, struzzi ed altre specie, era arrivato il momento di fermarci per il pranzo al sacco.

Abbiamo sostato in un’area vicino ad un lago insieme ad altri fuoristrada con altri visitatori a bordo. La compagnia di un uccellino, di un’aquila che si stagliava nel cielo e degli ippopotami che facevano capolino sulla superficie del lago, hanno reso quella mezz’ora davvero piacevole.

Mi sentivo fortunata a esser lì e poter vedere quelle meraviglie da vicino. Quando sei in un luogo del genere l’unica parola che descrive il tutto è libertà.

Finito il pranzo abbiamo continuato la nostra perlustrazione ammirando da lontano le famose iene. Non era facile osservarle da vicino perché erano sempre lontane dal percorso. Stessa cosa per i leoni, ma proprio quando avevo perso le speranze di vedere da vicino il “Re” della savana, eccolo immortalato in tutta la sua regale bellezza, poco prima della fine del safari.

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Ero soddisfatta, felice, entusiasta. E mentre il nostro fuoristrada riprendeva la strada del ritorno, già pensavo al safari del giorno dopo al Parco Nazionale del Lago Manyara dove mi aspettavano le giraffe e gli elefanti!

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Una piacevole serata a Postojna

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